Ho dei ricordi legati al catechismo (ovviamente cristiano) poco chiari e, nonostante siano passati diversi anni, alcuni argomenti mi lasciano perplesso ancora adesso: sto parlando del calcolo esatto della Pasqua. Per me è ancora un mistero. Parto da una certezza: è a 40 giorni dalla data del Carnevale, e anche qui ho alcuni dubbi!
Per capirne di più, però, mi attivo e faccio diverse ricerche parlando anche con chi ne sa – di certo – più di me (anche voi potete confrontarvi e informarvi con un professore di teologia, una pia, un catechista, un teologo, un amico e anche un parroco: l’ordine di intervento è a scelta libera!).
Vorrei avere le idee più chiare soprattutto per la mia “organizzazione lavorativa” che mi costringe a incastrare non solo i luoghi (devo gestire vari studi da Messina a Sant’Agata di Militello) ma anche date e orari.
Comunque la prima fonte è Internet non foss’altro che oramai siamo tutti quasi sempre connessi o via cellulare o tramite computer, me compreso. Il calcolo viene fatto, per la Pasqua cristiana, seguendo il calendario lunare, che cade la prima domenica dopo la prima luna piena dell’equinozio di primavera, in un periodo orientativamente compreso tra il 22 marzo e il 25 aprile. Ora sì che sono confuso!
Cerco meglio: il calendario pasquale si apre con il “Mercoledì delle Ceneri” che dà ufficialmente avvio alla Quaresima e, dunque, al periodo di preparazione verso la Pasqua.
Nello specifico per l’anno 2023:
- 22 febbraio: Mercoledì delle Ceneri;
- 26 febbraio: prima domenica di Quaresima;
- 5 marzo: seconda domenica di Quaresima;
- 12 marzo: terza domenica di Quaresima;
- 19 marzo: quarta domenica di Quaresima;
- 26 marzo: quinta domenica di Quaresima;
- 2 aprile: domenica delle Palme;
- 6 aprile: giovedì Santo (fine della Quaresima);
- 7 aprile: venerdì Santo;
- 9 aprile: domenica di Pasqua;
- 10 aprile: lunedì dell’Angelo (Pasquetta).
In origine i cristiani celebravano la Pasqua come gli ebrei; poi – dopo un concilio – si decise la data mobile in vigore ancora oggi, e cioè la domenica successiva alla prima luna piena di primavera.
La Quaresima inizia il “Mercoledì delle Ceneri”, cioè il giorno successivo al “Martedì Grasso” che chiude il periodo carnevalesco.
Secondo la tradizione cristiana, il “Mercoledì delle Ceneri” (22 febbraio) rappresenta l’inizio dei 40 giorni che Gesù passò in meditazione e astinenza nel deserto.
Il “Venerdì Santo” (7 aprile) è invece il giorno della passione di Cristo in cui si celebra il significato della croce e del sacrificio fatto da Gesù Cristo per la redenzione del genere umano.
Per chi è religioso come me o comunque cristiano, quindi, la Quaresima è un periodo di preparazione alla Pasqua, durante il quale è richiesto il rispetto di alcune osservanze religiose.
E qui arriviamo all’alimentazione: che cosa si può mangiare durante la Quaresima?
Il “Mercoledì delle Ceneri” e il Venerdì Santo” bisognerebbe osservare il cosiddetto carnem levare, secondo il quale non si dovrebbe mangiare la carne, e in più, si dovrebbe osservare il “digiuno quaresimale”.
Inoltre tutti i venerdì di Quaresima non è concesso consumare carne o cibi costosi e ricercati (ma non è necessario digiunare), poiché alla regola dell’astinenza dalle carni, però, nessuno proibisce il consumo di pesce, uova e latticini e ovviamente di tutti i cibi vegetariani. Questa è una regola che ho sempre applicato, anche nei periodi non quaresimali, infatti il vostro Piano Alimentare ha, nella giornata del venerdì, i legumi con delle cene a base di uova o latticini.
Ecco la giornata tipo per chi crede e vuole osservare i venerdì di Quaresima:
- Colazione: latte e pane
- Spuntino: pane e pomodoro
- Pranzo: legumi con pasta
- Merenda: frutta
- Cena: uova o latticini con verdure, pane e olio
Scelte diverse dipendono a volte dal percorso alimentare intrapreso per specifiche necessità.
La foto ritrae uno scorcio degli Archi di Pane o di Pasqua di un piccolo Comune dell’agrigentino, San Biagio Platani, che vi invito a visitare.