Se proprio scegliamo di usare il monouso e/o la plastica, è bene fare un po’ di chiarezza su cosa significano i simboli, le sigle e i contrassegni che la indicano.
Il simbolo esagonale: si trova sugli imballaggi o sui contenitori per i liquidi (bottiglia, barattolo, e qualsiasi altro involucro sigillato).
Il simbolo triangolare: composto da 3 frecce che si inseguono, indica la possibilità del materiale di essere riciclato. Il numero o le lettere indicano la natura del materiale.
PET (PoliEtilenTereftalato) o 1: bottiglie per acque minerali, per bevande, per altri liquidi alimentari, ma anche per palloni sonda, tessuti, bicchieri. Riciclabile al 100% e in misura praticamente illimitata.
PE (PoliEtilene) o 2 o 4: contenitori per detergenti, nastri adesivi, fogli o film trasparenti per alimenti, bottiglie, contenitori degli yogurt, sacchetti (per la spesa, per l’immondizia e per surgelare i cibi)ecc. Le sigle HDPE, PE-HD, LDPE, PE-LD indicano lo stesso materiale.
PVC (PoliVinilCloruro) o 3: di consistenza gommosa. Usato per produrre bottiglie, materiali per imballaggi, finte pelli, giocattoli, parti di automobili, nastro isolante, fili elettrici, ecc.
Seguono altri simboli e numeri, come PP (PoliPropilene) o 5, PS (PoliStirolo) o 6, 7, ABS, poi la sigla PI che significa Poliaccoppiati come il tetrapack (cartoni del latte, del succo di frutta, ecc.), la carta per salumi, del pollo arrosto, per il caffè, ecc. Questi non sono riciclabili poiché accoppiamenti di materiali di diverso tipo non separabili tra loro, come ad esempio carta-plastica, plastica-alluminio, carta-alluminio,
Tutti i materiali che vengono a contatto con gli alimenti sono denominati MOCA e sono regolamentati da diverse norme Europee e Nazionali (regolamento (CE) n. 1935/2004, n. 2023/2006, ecc.).Si basano sui principi che i materiali devono essere sufficientemente inerti da evitare che i loro componenti incidano negativamente sulla salute del consumatore o influenzino la qualità degli alimenti.