Giusto in questi giorni, sulla rivista “Vita in Campagna” n. 1, ho letto alcune frasi relative al cibo che mi hanno colpito perché sono in linea sia con la mia idea professionale dell’importanza di scegliere cibi di qualità per la propria alimentazione che con ciò che penso più in generale. Ve le sintetizzo.
“Oggi il cibo è soprattutto una merce, prodotta non si sa dove, trasformata non si sa da chi, impoverita, addizionata e colorata…Una merce oggetto di promozioni, di svendite, di campagne pubblicitarie… il criterio principale che regola gli acquisti degli alimenti è troppo spesso il prezzo… La qualità del cibo, la conoscenza del suo ciclo produttivo, il suo sapore, il legame con la stagione, con il territorio e le sue tradizioni, gli effetti determinanti sulla nostra salute e sul nostro benessere sono purtroppo parametri di scelta utilizzati troppo raramente”.
Una delle conseguenze di un approccio simile al cibo è che quest’ultimo, perdendo la sua identità, diventa qualcosa di cui disfarsi. Il cibo avanzato così non si “ricicla”, ma spesso e volentieri si butta.
Vi faccio l’esempio della nettatura degli ortaggi: è spesso esagerata; difatti le foglie esterne, ben lavate, possono essere consumate tranquillamente, usate per fare brodi o minestre. Ma non solo: l’acqua di cottura dei vegetali è ricca di vitamine idrosolubili (specialmente del gruppo B) e di sali minerali e potrebbe facilmente essere “riciclata” per la cottura di una polenta, di cui vi schematizzo in breve la ricetta:
Polenta: portate a bollore l’acqua di cottura dei vegetali, salate. A inizio bollore versate la farina di mais pian piano, mescolando continuamente in modo energico: Cuocete per almeno 30-40 minuti, rigirando continuamente per evitare la formazione di grumi (potete aiutarvi con un mix a immersione). Ricordate che più la lasciate cuocere, più sarà digeribile e gustosa. Conditela con olio di uliveto e con delle spezie a piacere.
Da universitario, ho vissuto per un periodo a Palermo. I pasti li consumavo in mensa: lunedì fette di carne arrosto, martedì cotoletta, mercoledì polpette, giovedì pasta al forno, venerdì, dopo le lezioni, si rientrava a casa per il weekend. Nella realtà delle cose, era la stessa carne il cui avanzo era riproposto in veste diversa e fantasiosa. Insomma, un vero spaccato di “economia domestica”.
Vi voglio stuzzicare proponendovi una ricetta con gli avanzi delle verdure.
Con ciò che vi è rimasto delle verdure cotte potete inventare una frittata al forno, basta aggiungere le uova
- verdure cotte
- mezzo cucchiaio di formaggio grattugiato
- un cucchiaio di pangrattato
Frittata al Forno: tritate le verdure, montate le uova e amalgamatele alle verdure aggiungendo formaggio, sale e pepe. Versare il composto in una teglia antiaderente o foderata con della carta da forno, e livellatelo con un cucchiaio. Cospargere la frittata di pangrattato. Infornate per 10 minuti a 180° C. Sfornate appena la superficie appare dorata.