La moda alimentare dell’estate si chiama “Poke (si pronuncia pochè o poh-kay); ricetta tipica delle Hawaii, il poke bowl è chiamato anche sushi hawaiano perché servito spesso nei sushi bar. Si tratta di una specie di insalata di riso i cui ingredienti base sono il pesce, la verdura, la frutta e ovviamente il riso. Tutto tagliato a cubetti. Nasce da un piatto povero dei pescatori hawaiani che tagliavano a pezzi il pesce invenduto a fine giornata, lo condivano con quanto avevano a disposizione (incluso il sale e le alghe wakame), e lo accompagnavano con del riso.
Da una necessità è nato un “cibo-simbolo” della cucina salutistica detto appunto “cibo healthy”; le “pokerie” o “poke shop” hanno all’interno dei menu “queste basi” che di per sé possono anche essere equilibrate; tuttavia, dando la possibilità di aggiungere una quantità di ingredienti esagerata con il solo fine di creare un piatto colorato, un’architettura fantasiosa, esse si allontanano di molto dal concetto di “cibo salutare”, trasformando la bowl (cioè la ciotola) in pyramid.
Una buona parte degli ingredienti del poke appartiene alla cucina esotica e a quelle forme più vicine alle mode alimentari che a un reale interesse salutistico e di benessere. Sul web, infatti, impazzano ciclicamente sostenendo gli effetti miracolosi che tali alimenti inconsueti e bizzarri “avrebbero”, peraltro incomparabili agli alimenti stagionali della cucina mediterranea, il vero cibo healthy della nostra tavola.
Di seguito una “poke bowl di base” a cui aggiungere altri ingredienti a piacere:
- riso venere
- quinoa
- salmone crudo marinato
- mango
- feta (formaggio)
- carote
- wakame (alga)
- avocado
- jalapeño (peperoncino)
- senape (salsa)
- miele
- chips di patate dolci
- semi di sesamo
A cui poter aggiungere:
- Soia
- Teriyaki (salsa giapponese)
- Ponzu (salsa giapponese)
- Guacamole (salsa messicana di avocado)
- Spicy mayo (mayonese piccante)
- Wasabi (ravanello giapponese)
- Edamame (fagioli di soia)
- Zenzero rosa (zenzero marinato e colorato)
